Proprio perché assente, il volto attira l’attenzione al primo sguardo; il contrasto è forte con il resto del corpo, che è modellato dal colore e dalla luce. Inoltre, la struttura piramidale della composizione converge proprio in quel punto. La parte inferiore delle gambe si discosta un po’ dalle regole anatomiche per seguire l’andamento sinuoso della figura. La posa non ... ( leggi tutto )è statica; la postura del corpo e delle gambe, in particolare, suggerisce un movimento come di chi tende a ritrarsi per timidezza, pudore o paura. Tutto il corpo tende ad allontanarsi dall’osservatore tranne il volto, che invece è rivolto in avanti, così marcando il contrasto già evidente per la carenza descrittiva e cromatica di quella parte.
Il piano d’appoggio crea un angolo che richiama e rafforza la posizione rannicchiata della figura e al tempo stesso, produce una zona luminosa, che sposta la donna in avanti rispetto al fondo scuro.

Le mie opere nascono dalla percezione di un limite e dalla necessità di superarlo. Dove la logica impone di fermarsi, là comincia la creazione artistica, che è quindi una ricerca di possibilità, di uno spazio in cui muoversi. L’immagine visibile nel quadro non è che una finestra su una realtà più ampia, che l’osservatore è chiamato ad esplorare e immaginare. In tal senso, il quadro è un invito a superare i confini del quadro. L’immagine raffigurata non è conclusa; è solo uno spaccato di un’altra realtà, una porzione di tempo e di spazio che non si trova né qui né ora.