Questo ritratto nasce da un barattolo di colore caduto per terra e andato in frantumi. L'ho recuperato, prima che asciugasse, per preparare lo sfondo di una tela. Di fronte al modello, ho usato questo colore come base intermedia, mentre gli altri creano diversi livelli di profondità. Lo sguardo è diretto lateralmente e si oppone alla postura del tronco. Gli occhi, semi-nascosti da una velatura, sfuggono all’osservatore e lo invitano a scoprire uno spazio al di fuori della tela.

Le mie opere nascono dalla percezione di un limite e dalla necessità di superarlo. Dove la logica impone di fermarsi, là comincia la creazione artistica, che è quindi una ricerca di possibilità, di uno spazio in cui muoversi. L’immagine visibile nel quadro non è che una finestra su una realtà più ampia, che l’osservatore è chiamato ad esplorare e immaginare. In tal senso, il quadro è un invito a superare i confini del quadro. L’immagine raffigurata non è conclusa; è solo uno spaccato di un’altra realtà, una porzione di tempo e di spazio che non si trova né qui né ora.