Tratta la rappresentazione astratta di un cinema alla ricerca della espressione del coinvolgimento dello spettatore all'interno di una sala che finirà per condurlo in spazi personali ed esclusivi. Come se non esistesse null'altro al mondo, seppure per il solo breve periodo della proiezione.
La prospettiva creata dalle riflessioni di pareti e pavimento converge alla centrale tela bianc... ( leggi tutto )a verso cui tendono senza protagonismi tutti gli elementi rappresentati in sinergia con l'atmosfera creata dalle luci (non visibili) e dai riflessi, nel tentativo di "descrivere" l'ambientazione immersiva, unica e irripetibile, dei cinematografi.

Federico Ferroni è artista diversamente giovane per le numerose stagioni vissute ad insegnare geometria descrittiva, disegno tecnico e artistico in Istituti tecnici ed Artistici, oltre ad una breve stagione -coincidente con i tempi del Liceo scientifico- di produzione di tele ad olio ed opere di grafica a china.
La sua Laurea in Architettura lo ha condotto, dapprima e per lungo tempo, verso un percorso per molti aspetti affine alle composizioni grafiche per il semplice fatto che "equilibrio delle parti" è una finalità comune agli ambiti creativi sia del mondo delle costruzioni che delle arti in generale. Comuni alle discipline sono state perciò l'attività creativa e compositiva.
Ciò premesso, da un pò di tempo -motivo della sua gioventù- sta ritornando alle origini avendo ripreso una attività pittorica che sta vivendo davvero con una intensità mai vissuta prima.
E' attirato dagli astrattisti ed ammirato dall'equilibrio compositivo dei lavori di Mondrian e sta tentando un percorso di valorizzazione delle sue opere inserendole in contesti realistici realizzati con produzione di ombre e sovrapposizioni di vario tipo. Ciò con lo scopo di re-interpretarle in forme originali di realismo astratto che risultano, per ora, inesplorate e, perciò, innovative di valorizzazione in chiave realistica.