Critiche
RECENSIONE CRITICA
Vibrazioni energetiche nella pittura di Roberto Re
Osservando le opere d'arte realizzate da Roberto Re, riecheggiano le parole scritte nel 1873 dal poeta Ambrogio Bazzero, secondo il quale "l'arte è la grande arpa a innumeri corde, l'arpa del cuore, cui corrispondono i suoni del creato: è l'immenso prisma che svela i colori della luce". I dipinti di Roberto Re esprimono un misticismo soggettivo di notevole impatto visivo, affiancato da una elaborazione interiorizzata libera dal condizionamento della raffigurazione, dove i criteri compositivi della pittura alludono a quelli sonori.
Suoni cosmici percorsi da rapide vibrazioni energetiche e scenari interiori scanditi dall'enfasi della pennellata rappresentano alcuni dei temi indagati dall'artista parmense, che con sincerità espressiva e spontaneità gestuale conferisce al segno un potere comunicativo dal carattere universale. La ricerca artistica di Roberto Re si rivolge a chiunque possieda la sensibilità di emozionarsi dinanzi ad un'eruzione di luce.
L'apice luministico genera un sottile dialogo tra i concetti di contrasto e armonia, ricercato nella dimensione del colore. Paesaggi interiori, senza barriere mentali nà© limiti della psiche, mettono in luce un'urgenza pittorica tale da generare sulla tela un'amplificazione del pathos e il suo dominio indiscusso sulla ratio.
E' il trionfo dell'emozione sulla sfera intellettuale, è l'elogio del cromatismo nell'astrazione, è il grido dell'anima di un uomo, ancor prima che di un artista. Il colore diventa veicolo per la trasmissione di emozioni e sentimenti, riflettenti lo stato d'animo di Roberto Re e nel quale si può identificare anche quello del fruitore.
Abbracciando la dimensione onirica, il vibrante cromatismo impiegato dall'autore vivacizza l'accorato dibattito di una forma d'espressione tra sogno e realtà , tra istinto e passione, tra spirito e materia.
COMMENTO CRITICO
Anima astratta.
L'introspezione pittorica di Roberto Re
Nel respiro vitale, intenso e concitato, le pennellate appassionate di Roberto Re inneggiano al miracolo dell'esistenza, all'archà© del cosmo e all'estetica del colore.
Dal principio cosmico all'evasione del subconscio, la pittura energetica dell'artista sembra compiere un viaggio introspettivo dell'anima per sconfinare verso un nuovo orizzonte emozionale. Aldilà del confine tra corpo e anima, oltre la linea di delimitazione tra forma e luce, ecco un rinnovato modus pingendi quantomai ardito nell'intuizione segnica.
Gesto e segno, il primo impetuoso e l'altro incisivo, risplendono nella tensione sonora della pittura tra atmosfere cromatiche e furori onirici. La frenesia della pennellata denota un'eclatante energia interiore, capace di vibrare tra vortici gestuali e flussi tonali ad alto contenuto empatico.
L'introspezione pittorica di Roberto Re ci accompagna verso i reconditi luoghi dell'inconscio, dove le memorie di un'anima astratta affiorano in un sorprendente concerto di colori.
Sabrina Falzone
Critico e Storico dell'Arte - www.sabrinafalzone.info
LAURA ROSSI, CRITICO D'ARTE
La pittura di Roberto esalta i valori conseguiti da un'interpretazione moderna dove l'immagine sambra echeggiare l'iperrealismo che l'artista, però, trasfigura in un senso virtuale più che naturalistico.
Opere, pertanto, in primissimo luogo, come desiderio di comunicare le esperienze della vita e, all'interno di questa sensibile condizione riflessiva, si ha modo di constatare come il suo linguaggio espressivo, consista, in un consolidato rapporto emotivo con la natura stessa.
Sono opere realizzate con un'abile padronanza della tecnica e con una mano che sa magistralmente curare lo spessore e la forza del pennello sulla tela. L'autore, riesce così a colpire per l'armonia generale, frutto della sintesi di colori e forme abilmente ritmate negli effetti.
Il colore e l'impianto compositivo fanno si che le opere di Roberto Re siano vere e proprie composizioni astratte di grande impatto visivo ed emotivo.
FABIO BIANCHI giornale "La Liberà " di Piacenza.Â
L'informale non ha ancora esaurito il suo ciclo storico, anzi ad inizio terzo millenio si sta propagando sempre più anche nella pittura Italiana. Come dimostra "TRANSVERT", personale che il parmigiano Roberto Re ha allestito fino al 24 Giugno alla galleria Jelmoni e in cui raccoglie l'ultima produzione. La riflessione sulla e nella luce, su e con i coloridiventa una metafora della vita, uno sfogo personale contro un sistema sociale a tratti oppressivo. La densità materica (olio), l'aggrovigliarsi della pennellata, il ritorno/ricalco sistematico sulla tela diventano allora il mezzo che traspoerta, trattiene e libera l'energia cromatica (I MOLTI SOLI). La libertà assoluta garantita dal colore e abbinamenti talora inediti svelano la profondità del suo mondo interiore evidente nel variopinto (IN MY MIND) o nell'organicità di (MATERIA). Scava disinteressato nell'instabilità della luce, cerca di sottomettere la spazialità infinita (METEORE), indaga curiosamente nell'intorno (SPIA). Infine nella serie (THE BLOOD OF THE KING), Re esalta alcuni colori base su una trama geometrica, una griglia razionale per mostrare i limiti umani contro la rigidità del sistema, la gabbia di valori spesso virtuali che ci circonda.
Critica di Umberto Demichelis
RECENSIONE : Le opere di Re Roberto paiono fluire con una perpetua metamorfosi in un abile gioco di sequenze e di immagini fortemente evocative: le macchie espanse, le sottili sfumature, le tenui trasparenze, gli accostamenti cromatici arditi e delicati aprono un universo di emozioni e di significati profondi.
Artista di grande forza creativa, esprime nelle sue tele e nei suoi personalissimi polittici un'ansia esistenziale, intrisa di emozione e passione, di suggestioni inconsce ed incantate folgorazioni con autentici momenti di poesia e di profondità .
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RECENSIONE GIORNALE "EFFETTO ARTE"
Una bella composizione astratta giocata sul colore e su diversi materiali. L'artista imprime dinamismo a un costrutto che tende a superare i limiti della tela, dove linee forza si intersecano in uno spazio gremito di segni segnali.
-PAOLO LEVI-
RECENSIONE GIORNALE ARTANTIS
Quello di Re Roberto è un percorso artistico che nasce dall'infazia e che cresce con passione per la pittura che diventa per l'artista esigenza vitale ed espressione del suo più intimo e personale universo interiore. Il mondo di Roberto Re è fatto di idee, emozioni, sensazioni che si uniscono alla natura emozionale del suo fare artistico e al bagaglio culturale acquisito con la maturità . La sua è un'arte piena di intensità espressiva, dai colori sgargianti, in netto contrasto, e dalla pennellata decisa, dove Roberto Re libera con totale disinvoltura tutto il suo "IO" di artista e di uomo odierno
-ARAXI IPEKJIAN Â
COMMENTO CRITICO
Composizioni d'autore.
Nuovi orizzonti nella pittura di Roberto Re
Ardita ed estroversa la pittura astratta di Roberto Re non dimentica la forma, ma la supera attraverso un'audacia espressiva intrinseca alla sua ricerca. Tale temerarietà artistica si evidenzia già nella fase di concepimento dell'opera d'arte, dove Roberto Re mette in atto un rinnovamento nella concezione del supporto pittorico: l'impiego di una significativa pluralità di tele, congiunto al superamento dell'impostazione tradizionale del polittico quattrocentesco fanno di Roberto Re un innovatore nel campo della ricerca artistica contemporanea.
Se la finalità di attribuire una struttura architettonica al polittico è sempre stata una prerogativa dell'arte sacra, in realtà nelle composizioni libere di Roberto Re l'assetto architettonico defluisce nell'esigenza di uno spazio maggiore per l'espressione creativa.
La sua pittura si estende su composizioni asimmetriche di forte impatto visivo sul fruitore.
Sabrina Falzone
Critico e Storico dell'Arte - www.sabrinafalzone.info
COMMENTO CRITICO
Architetture della psiche.
Ricerche formali di Roberto Re tra ragione e sentimento
Il simbolismo cromatico caratterizza il linguaggio pittorico di Roberto Re, che con il suo estro creativo affida al colore messaggi dal valore universale. Se si osserva, ad esempio, il dittico "Gemelli diversi" si noterà la contrapposizione tonale scaturita dall'affiancamento di due tele dagli accenti cromatici diversificati: a destra una tela tendente alla bicromia del bianco e nero fa da contraltare alla tela sinistra dai colori più vivaci e brillanti. L'una riflette sul tema esistenziale del dolore e della negatività , l'altra sul sentimento della gioia e della positività .
Nell'opera titolata "Non è più tempo di cementificare" lo sfondo bruciante della città intende scoraggiare l'abuso delle costruzioni edilizie, mostrando il dissenso dell'autore parmense rispetto a questa attuale problematica.
Nell'arte di Roberto Re il colore riveste un ruolo fondamentale nella trasmissione del messaggio artistico nella straordinaria visione di un'architettura della psiche.
Sabrina Falzone
Critico e Storico dell'Arte - www.sabrinafalzone.info
COMMENTO CRITICO
- Roberto Re di origine parmense si esprime attraverso una intensità esplosiva di colori che pervadono la tela e qui si concretizzano e si materializzano in una dimensione soggettiva che può essere facilmente colta ed interpretata anche in una prospettiva oggettiva. La sua nebbia è interpretata con un grigiore che sembra reale e penetrante così come le sue meteori implodono di una luce arancione accecante ed emozionante. Le realtà esterne vengono reinterpretate da Roberto Re attraverso un proprio filtro emotivo, caratterizzato da una grande forza magnetica che sa rivelarsi capace di trasformare la realtà , amplificandola nella sua essenzialità . Alla Mostra è qui presente con la sue opere "In my mind", tecnica mista e "Libertà ", tecnica mista, dove i titoli delle opere esprimono pienamente gli stati d'animo e di pennello dell'artista. Forti combinazioni cromatiche creano effetti precisi e marcati senza alcuna intenzione predefinita di dare alle opere una esplicita definibilità . Si può così liberamente entrare nella mente di Roberto Re nel momento in cui ha creato le sue opere, entrando in una dimensione atemporale dove l'unica certezza coinvolgente e convincente è rappresentata dalla forza potente del colore, così dall'artista abilmente destreggiata. I tratti delle sue pennellate divengono vie, strade per intraprendere nuovi viaggi e percorsi nell'universo infinito di un mondo fatto di colori.
a cura di Rosetta Savelli
COMMENTO CRITICO
La pittura di Roberto Re esalta l'immagine in tutta la sua astrazione in cui sembra
Echeggiare, in modo ridondante, la potenza cromatica della materia e del colore.
Le sue opere sono luoghi dell'anima e del desiderio, opere grazie alle quali comunicare l'esistenzialismo del vissuto fenomenico, entrando in contatto stretto con la natura, primaria forza motrice ed amante benevola e accogliente.
Non a caso, ad uno sguardo attento dell'opera si ha modo di constatare come il linguaggio espressivo di Roberto Re, consista soprattutto in un consolidato rapporto emotivo con la natura stessa.
L'autore riesce a colpire il fruitore per l'armonia degli elementi, dando ritmo alle forme, principalmente al colore nella sua stesura. Quest'ultimo elemento si configura come l'organo compositivo chiave per le composizioni astratte di grande impatto materico e visivo.
Altro fulcro della pittura di Roberto Re, è il gesto prorompente che genera il segno chiaroe tagliente dei suoi dipinti. In questo modo le trame pigmentose e pastose risplendono in tensione sonora nel farsi materia pittorica, dando vita ad atmosfere cromatiche e furori onirici.
I dipinti di Roberto Re esprimono un misticismo e una ritmicità quasi sciamanica, dove i criteri compositivi della pittura alludono a quelli sonori. La spiritualità nell'arte, come indegna kandinskij, si manifesta nel rapporto tra forma e colore che sono alla base dell'astrazione. A questo punto Roberto Re, si fa portavoce contemporaneo di questa teoria mistica e spirituale, mostrando una "nuova arte" basata sul linguaggio del colore poichà© come insegna kandinskij ogni cromia ha proprietà emozionali, ogni sfumatura, ogni tono ha una proprietà emotiva che stimola universalmente l'animo umano.
Critico, professor Giorgio Grasso
COMMENTO CRITICO
Un uomo che si rifugia nell'arte, che porta sulla tela quelli che lui definisce "intensi momenti di vita", che pone profonda attenzione nell'ascoltare il proprio io, è, in estrema sintesi, il legame che esiste tra Roberto Re e la pittura.
Parmense, da sempre avvezzo all'esplorazione del sentire attraverso l'arte, crea opere che si trasformano in rifugio dell'anima, in cui astrazione e immaginazione trovano ampio respiro.
In tale ricerca il primo risultato formale appare chiaro attraverso la preziosa armonia di colori e tecnica, abilmente padroneggiata da Re, aspetti che danno primaria forza alle sue opere. Soggetto prediletto è la natura, i suoi elementi celesti e terrestri, con cui il sentire umano, l'essenzialismo vitale dell'uomo si rapporta in ogni istante.
Il linguaggio espressivo di Roberto Re si rende trasversale, tanto da abbracciare diversi stilemi, che vanno dall'astratto geometrico a quello informale, e ancora, dall'astratto materico al materico surreale. Tanto eclettismo è, chiaramente, dovuto al profondo rapporto che Re vive con l'arte, tanto che spesso le sue composizioni si arricchiscono in maniera compositiva, creando dittici e polittici, come se tutto ciò che ha da esprimere non riuscisse a stare in una sola tela. Accade, dunque, che i valori formali, dati da composizione, colore e armonia vanno ad animare lo spirito di chi osserva, che non può sottrarsi ad un vitalismo tanto prorompente. Si guardano tali dipinti come se gli occhi ascoltassero una musica, il ritmo incalzante spinge l'occhio del fruitore a cercare, a indagare ogni parte della composizione di Re. Emerge il complesso rapporto che egli ha con la natura e quanto, in una sorta di panteismo contemporaneo, rifuggendo da immagini bucoliche e tradizionali, si inneschi nel momento creativo.
Le opere presenti alla collettiva della Galleria Farini Concept, provengono da ognuno degli stili che Roberto Re ha esplorato in questi anni. Alla corrente dell'astratto informale appartengono SPIA, LAMPO DI LUCE E VELENO, al materico surreale ANIMA IN PENA, all'astratto geometrico METEORE e I MOLTI SOLI, all'astrattismo materico GEMELLI DIVERSI, in cui, troviamo su entrambe le tele del dittico, in versione a colori e in bianco e nero, la frase "DATEMI UNA SOLA RAGIONE PERCHE' IO CONTINUI AD AMARE" in cui si racchiude, come in un cerchio vitale, l'essenza primigenia dell'esistenza umana e del volere secondo natura.
Critico, professor Giorgio Grasso
L'INTERIORITA' INTENSA E COLORATA DI ROBERTO RE
Recensione a cura di Rosetta Savelli
Roberto Re di origine parmense si esprime attraverso un'interiorità esplosiva di colori che pervadono la tela e qui si concretizzano e si materializzano in una dimensione soggettiva che può essere facilmente colta ed interpretata anche in una prospettiva oggettiva. I colori dalle forti e magnetiche tonalità , si trasformano in parole sulle sue tele e sono mossi da una intensa e frenetica urgenza di narrare e raccontare tutte le diverse sfumature che pervadono il suo animo. Colori intensi e sgargianti che sanno essere più efficaci delle parole stesse nella intenzione di rivelare e mostrare le più intime emozioni e sensazioni che spingono l'artista a manifestarsi attraverso colorati monologhi capaci di trasformarsi in convincenti dialoghi, grazie proprio all'utilizzo potente dei colori.
Forti combinazioni cromatiche creano effetti precisi e marcati senza alcuna intenzione predefinita di dare alle opere una esplicita definibilità .
I quadri di Roberto Re quasi fuoriescono dalle loro cornici mentre li sta ammirando e sembra quasi che ti vogliano prendere per mano e ti vogliano portare ad addentrarsi nel suo mondo vasto e colorato, dove tutto è possibile, senza vincolo alcuno di limite o confine. Si può così liberamente entrare nella mente di Roberto Re nel momento in cui ha creato le sue opere, entrando in una dimensione atemporale dove l'unica certezza coinvolgente e convincente è rappresentata dalla forza del colore.
L'astratto è infatti il tema artistico preferito da Roberto Re che può essere sia astratto materico, sia astratto geometrico e sia astratto informale e pur nelle diverse dimensioni, rimane intatto l'intento di esplorare al di là di ogni vincolo immaginativo e interpretativo. Nell'astratto materico Roberto Re intende creare dal nulla, plasmando i materiali e combinandoli in un percorso tanto di armonia quanto di indefinibilità .
Nell'astratto geometrico invece l'artista intende intraprendere una nuova via costruita su un collage di più quadri insieme capaci, così uniti e consequenziali, di svelare il proprio percorso introspettivo ed emotivo. Infine nell'astratto informale l'artista esprime tutta la propria libertà creativa ed interpretativa.
La sua partecipazione a diverse Mostre colletive di rilevante importanza sono un'ulteriore conferma della sua validità artistica.
Ha infatti più volte esposto le proprie opere presso la prestigiosa Galleria Farini nel centro storico di Bologna, fino all'ultima partecipazione presso la Mostra collettiva "Arte a Palazzo" Fantuzzi dove le sue opere hanno riscosso positivi consensi sia di pubblico che di critica.
Ma l'arte di Roberto Re non è apprezzata solo in Italia, in quanto la sua presenza artistica attraverso le sue opere è stata richiesta anche a Vienna, dove parteciperà ad una Mostra collettiva nel mese di ottobre 2014.
Inoltre a questo evento ne succederà un altro di rilevante importanza, in quanto nel prossimo mese di gennaio 2015 l'artista parmense che vive a Sorbolo parteciperà ad una Mostra colletiva a Berlino.
Nel prossimo marzo 2015 invece esporrà a Londra, dove aveva già esposto precedentemente all'interno di una Mostra collettiva.
Infine si potrà anche leggere l'arte di Roberto Re lungo le sette pagine a lui dedicate nella rivista "Top Art 2015" e dove anche la copertina della rivista è a lui dedicata.
Tutto questo a conferma dello spirito universale che anima l'arte e del quale Roberto Re ne è pienamente pervaso.
Un artista valido che merita di essere conosciuto ed apprezzato.
a cura di Rosetta Savelli (2 ottobre 2014)
RECENSIONE CRITICA
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Un uomo che si rifugia nell'arte, che porta sulla tela quelli che lui stesso definisce "intensi momenti di vita" che pone profonda attenzione nell'ascoltare il proprio IO, è, in estrema sintesi, il legame che esiste tra Roberto Re e la pittura. Egli afferma di " sentire il desiderio di dipingere. E' una cosa a cui non puoi rinunciare .... senti il continuo desiderio di esprimere te stesso sulle tele, coi colori, pennelli ... spatole ... l'odore forte di trementina e quando hai finito... la spossatezza e la soddisfazione ti accolgono ... " Parmense, da sempre avvezzo all'esplorazione del sentire attraverso l'arte, crea opere che si trasformanoin rifugio dell'anima, in cui astrazione e immaginazione trovanoampio respiro. Nella sua ricerca il primo risultato formale appare chiaro attraverso la preziosa armonia di colori e tecnica, abilmente padroneggiata da Re, aspetti che danno primaria forza alle sue opere. Soggetto prediletto è la natura, i suoi elementi celesti e terrestri, con cui il sentire umano, l'esistenzialismo vitale dell'uomo si rapporta in ogni istante. Il linguaggio espressivo di Roberto Re si rende trasversale, tanto da abbracciare diversi stilemi, che vanno dall'astratto geometrico a quello informale, e ancora, dall'astratto materico al materico surreale.
Tanto eclettismoè, chiaramente, dovuto al profondo rapporto che Re vive con l'arte, tanto che spesso, le sue composizioni si arricchiscono in maniera compositiva, creando dittici e polittici, come se tutto ciò che ha da esprimere non riuscisse a stare in una sola tela.
Accade, dunque, che i valori formali, dati da composizione, colore e armonia vanno ad animare lo spirito di chi osserva, che non può sottrarsi ad un vitalismo tanto prorompente.
Si guardano tali dipinti come se gli occhi ascoltassero una musica, il ritmo incalzante spinge l'occhio del fruitore a cercare, a indagare ogni parte della composizione di Re.
Emerge il complesso rapporto che egli ha con la natura e quanto, in una sorta di panteismo contemporaneo, rifuggendo da immagini bucoliche e tradizionali, si inneschi nel momento creativo.
Nonostante Re ci abbia abituati ad opere di estrema forza e vitalità , compone anche lavori che sono il contrario di quelli più noti, esprimendo serenità sin dalla scelta dei colori utilizzati, capaci di infondere quiete, mentre il movimento reso attraverso le forme astratte tende quasi a creare un focus ipnotico che continua, nella sua flemmatica apparenza, a consolidare la sensazione di calma e tranquillità . Quasi un unicum, dunque, che tale in fondo non è, ma che ci pone dinanzi alla scoperta di un artista estremamente eclettico alla continua ricerca di segni e forme capaci di creare un intero universo.
DOTT.SSA AZZURRA IMMEDIATO
TESTO CRITICO
Torna in Galleria Farini Concept l'artista Roberto Re, che ha abituato il pubblico di amanti dell'arte alla poliedricità del suo linguaggio pittorico, instancabile ricerca artistica di un uomo che " fin da giovane ama dipingere e sviluppa un'attrazione per tutto ciò che esprime la pittura e i colori a olio trovando sfogo nelle tecniche più svariare". Ed infatti stupisce per la varietà di tecniche con cui lavora. Afferente in special modo al linguaggio astratto, Re ne indaga le differenti forme e le plurime possibilità , senza lasciarsi, ingabbiare del tutto, sarebbe impossibile, giacchè ciò che sulla tela compare sono, in sintesi, segni e forme di istinti di vissuto personale.
Le opere presentate alla mostra Arte a Palazzo - Il rinascimento ospita le forme del nostro contemporaneo, delineano una sorta di compendium della parabola artistica di Re. Lavori recenti ma che sono vicini alledifferenti istanze dell'astrattismo, suddividendosi tra l'astratto materico, il materico surreale e l'astratto geometrico. In tale trasversalità ritroviamo il profondo rapporto che Re vive con l'arte, che sente come forza vitale.
E diforme vitali possiamo parlare osservando le composizioni che egli raffigura, che rende attraverso preziose armonie di colori e tecnica, nella fusione di elementi celesti e mondani, che sono alla base dell'animo e dell'esistenza umana.
onde, linee, piccoli vortici ci appaiono come sinestetiche composizioni che così come si dipanano sulla tela, sembrano agguantare i nostri sensi.
La nostra vista è rapita dalla ricchezza di colori cui le forme sottendono, così come pure, un piccolo e ludico sforzo ci viene richiesto nell'osservare opere divise in dittici o polittici, a cui Re ci ha abituati. Le forme che continuano da un supporto all'altro, sembrano ricordare forme neuronali e, attraverso le sinapsi cromatiche e semiotiche portano alla luce universi stranianti ma affascinanti.
Persino il rapporto con la natura viene assoggettatoalle prorompenti forme dell'astrattismo, ma non per questo tale rapporto viene demistificato, perchè l'essenza resta intatta, dal momento creativo a quello interpretativo. Re chiama le sue opere " rifugio dell'anima", da cui emerge una sorta di indagine psicologica nella quale, il sentire umano, che sia soggettivo dell'artistao universale dei fruitori, riporta tutto ad uno stadio zero da cui ogni volta ripartire.
Le emozioni prendono sostanza dai colori e dalle nuances scelte, che di volta in volta, nella loro varietà , offrono spunti diversi a chi osserva. Accade esattamente che, osservando le opere, per quanto esse siano diverse e accattivanti, la fascinazione che determinano insinua degli input nel fruitore. Si ha voglia di conoscere l'epifania dell'opera, la scelta del soggetto e quanto ha portato alla determinazione di quei dipinti, che spesso, nella loro potenza espressiva, aggettano dalla bidimensionalità .
Uno scatto astratto irrompe nel mondo vero grazie alle opere di Roberto Re, che, tuttavia, ci mostra la strada di un rifugio reale.
DOTT.SSA AZZURRA IMMEDIATO
TESTO CRITICO
(FLAVIO DI GREGORIO ACCADEMIA SANTA SARA)
La progressiva risposta atta a valorizzare il tratto definito ad azione concreta presente nella pittura di Roberto Re, dona fascino alle aspettative lineari e compostezza nella reattiva forma che, conforme alle risultanze estetiche dei valori cromatici, condizionano inaspettatamente le rinnovate intuizioni dell'artista. Così il percorso orientativo di Roberto Re, si accentua di una realtà contrapposta alla moltitudine di luce e ombre in un contesto ricco di effetti solari e libere sensazioni, ove il tempo definisce l'elegante segno sempre poeticamente concepito nell'essenzialità descrittiva.
( Accademia Santa Sara )
TESTO CRITICO
Idee creative:
le composizioni pittoriche di Roberto Re
Creatività e stravaganza fanno parte della ricerca pittorica di Roberto Re, il cui talento incontra il gusto del pubblico milanese, sempre attento alle novità espressive della scena artistica internazionale.
Il linguaggio pittorico di Re si situa al confine tra motivazioni esistenziali ed esigenze estetiche. Lo stile astratto assolve agli intenti di armonia gestuale, evidenti nella maggior parte dei dipinti realizzati da Roberto Re, dove si raggiunge una grande enfasi nell'indagine formale.
Le composizioni, dedicate al significato della vita umana e ai suoi risvolti psico-emotivi, presentano una particolare eleganza formale ed una spiccata esuberanza cromatica, elementi stilistici che denotano un temperamento frizzante ed energico.
Sabrina Falzone
Critico e Storico dell'Arte - www.sabrinafalzone.info
TESTO CRITICO
ROBERTO RE TRA EVOCAZIONE E SUGGESTIONE
Roberto Re con la sua poetica del colore e del segno, che danno vita a forme uniche e originali, ci conduce in un mondo dove tutto si trasforma attraverso una metamorfosi in cui l'uomo, la creazione, la distruzione e la rinascita si fondono nel concetto puro di linea e tono. Una passione, quella per l'arte, che si è manifestata nell'artista con trasporto, sin dall'infanzia, e che si è indicizzata verso la pittura, che nel corso degli anni è cresciuta e si è sviluppata evolvendosi, di pari passo con la crescita personale, fino a diventare parte integrante e fondamentale della sua vita. La pittura è così per Re esigenza vitale, manifestazione tangibile della sua interiorità . Il mondo artistico di Re è un universo di percezioni, sensazioni, emozioni, che si trasformano in colori intensi e comunicativi e in gesti decisi, astratti, materici, in forme armoniose ed equilibrate che comunicano energia e spontaneità .
Testo di ARAXI IPERKJIAN
TESTO CRITICO
Pochi sono gli artisti prolifici come Roberto Re, uno dei pittori ormai di casa in Galleria Farini Concept che, tuttavia, non smette mai di stupire e sorprendere.
Lo fa questa volta con le opere qui presentate. Compromessi di colori e film,
portando delle novità anche da un punto di vista concettuale e formale.
Re ci ha abituati ai suoi esperimenti, e nel momento in cui crediamo di aver compreso il suo messaggio, la sua ispirazione, ecco che egli giunge a stravolgere di nuovo tutto, dimostrando davvero di vivere sulla linea che, attraverso l'ispirazione travolge le dinamiche che stanno intorno e che sembrano, ingannevolmente, assodate. Ed è quello che accade in questo caso, con i due dipinti presenti in mostra.
COMPROMESSI DI COLORE, ascrivibile agli sperimentalismi formali che Re porta costantemente avanti, in un percorso instancabile e che cede alla possibilità di indagare sempre più a fondo in una strada che parrebbe già battuta ma che, al contrario, presenta infinite alternative, non rivela, paradossalmente quasi nulla che nel termine "compromesso" sosta. Le forme che crea e porta sulla tela sono sempre più vitali, il segno si raffina e osservando i suoi lavori astratti si nota, palesemente, una continua crescita stilistica e tecnica dell'artista, che sta raggiungendo livelli sempre più elevati del proprio percorso.
Alle già note strutture curvilinee, ai bagliori di luce che già hanno fatto parte del suo curriculum pittorico, si accosta un'opera davvero sorprendente, FILM, che entra a pieno titolo nel filone surrealista che Roberto Re ha deciso di indagare e percorrere.
Se il linguaggio formale ricorda, naturalmente Dalì ma anche Wadsworth, il concetto che si pone alla base della creazione di questo dipinto è una sorta di denuncia che impeccabilmente l'artista spiega così:
Questo quadro racconta un film ... Ecco noi artisti moderni ah! L'arte moderna, e ci giudicano ci osservano da un misero buco della serratura, senza neanche aprire quella porta, per conoscerci meglio, siamo barche di carta pesta, incagliate in un mare di fango, alla deriva delle loro ipocrisie. Andare dove nessuno ti possa giudicare, sempre più in alto, in paesi dove l'arte è qualcosa di magico, via come mongolfiere portate dal vento. In Italia ormai non si può più stare, troppa corruzione, sprezzanti persino delle manette, io ormai la mia partita l'ho giocata, ma i dadi hanno perso ga tempo i numeri ... Siamo spremunti come aranci fino all'ultima goccia, fra tasse, giudizi, mobbing e ipocriti ... cosa rimarrà di noi? una scorza vuota ... io questo Film l'ho già visto troppe volte ...
Uno svelarsi estremo quello di Re, attraverso il messaggio che accompagna FILM, una sorta di schermo attraverso cui far conoscere a chi non sa, tra gli osservatori, cosa si interpone tra l'ideale dell'arte e la realtà che troppo spesso la irretisce, demonizzandone i valori in quanto espressione tendente al divino e all'infinito, sporcandola con i giochi da aguzzini verso la cultura, il bello e la conoscenza. E Roberto Re ha scelto un modo sottile ma al contempo limpido per dichiarare con un moto di rabbia il suo pensiero. L'opera FILM è inizialmente illusoria, ci si lascia incantare dagli oggetti che fluttuano nell'aria del surreale paesaggio creato, per poi emergere in tutta la crudezza delle intenzioni. Il Plauso va al coraggio di chi, nel mondo dell'arte non si sottomette al sistema drogato da numeri che nulla hanno a che vedere con la creazione, per cui, attendiamo con trepidazione i prossimi passi di Re.
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DOTT.SSA AZZURRA IMMEDIATO
TESTO CRITICO
La forza delle emozioni che Roberto Re sente, si esprime in maniera continua in pittura. Pare, egli, infatti, aver trovato il giusto linguaggio lungo la via dell'arte che non percorre più a LATERE, ma che attraversa in modo trasversale, utilizzando diversi, talvolta opposti, linguaggi, al fine di tradurre in immagini i suoi pensieri. Re ha sperimentato, in particolar modo, il filone dell'astrattismo, declinato nelle sue differenti istanze, creando dipinti che afferissero all'astratto puro, virando verso il geometrico, l'informale, il materico, con risultati ampiamente graditi dal pubblico. Protagonista assoluto delle scelte astratte di Re Roberto, è stato, senza dubbio, il COLORE. La forza delle forme assoggettata all'energia, estrema, del colore, che è sempre stato, in Re, l'elemento preponderante nelle sue composizioni. Attraverso le cromie ha dato vita alle proprie opere, creando baluginanti forme che hanno portato con sà© le idee pensate dell'artista e trascinatesi nell'al di qua della tela. Dall'idea alla forma, tramite il colore è, in sintesi, la prima parabola artistica di Roberto Re. Negli ultimi tempi, al contrario, Re sta virando verso nuove atmosfere compositive che, pur prendendo spunto dalle sue scelte iniziali, affrontano tematiche sociali e culturali specifiche. E' principalmente un sentimento di rabbia e denuncia quello che l'artista parmense riporta nelle sue tele. La forza con cui egli ha sempre portato avanti il proprio lavoro migra adesso verso un'arte finalizzata a far aprire gli occhi degli osservatori, ma non già e non solo da un punto strettamente pittorico, quanto concettuale. La protesta sociale e civica corre fra le trame delle tele di Roberto Re, che usa il pennello per denunciare situazioni ormai al limite, inaccettabili. Ne è un esempio l'opera NON E' PIU' TEMPO DI CEMENTIFICARE, che duramente fa riferimento al problema o alla piaga della cementificazione selvaggia di cui è preda il nostro territorio, senza darci scampo. L'idea di Re nasce quando nella sua cittadina, Sorbolo (PR) scoppia lo scandalo emiliano della corruzione edilizia legata alle cosche della ‘Ndrangheta, di cui questa regione, ormai è schiava.
Afferma lo stesso artista che, spesso delinea il percorso che ha portato alla nascita di sue opere: "ALTRO QUADRO DI PROTESTA, DEDICATO AL PROBLEMA DELLA CEMENTIFICAZIONE ESAGERATA DEI NOSTRI TEMPI … CIELO INFIAMMATO DAL CALORE … PALAZZI SEMPRE PIU' ALTI … L'OROLOGIO DEL TEMPO STA SCANDENDO LE ULTIME ORE … LA CATENA CHE CONGIUNGE IL PASSATO COL PRESENTE STA PER SPEZZARSI … MA UNA FLEBILE SPERANZA … UNA FARFALLA CHE SI POSA E CHE FORSE DARA' NUOVA VITA … " E' lo svettare di palazzi che tentano di conquistare il cielo ad esser raffigurato nella parte alta del dipinto. Grattaceli che sembrano tentacoli di una piovra, mentre il tempo non trova più una ragione d'essere con quanto accade. Altri particolari prendono vita sulla tela di Roberto Re tramite il gioco di cromie e di intersecazioni di vari piani figurativi, che, come in fotogrammi, conquistano spazi sul supporto come a voler narrare al fruitore una storia. Il colore estremamente carico, sembra esprimere una forza la rabbia e, al contempo, la speranza, che si celano nell'animo dell'artista, in veste di osservatore della realtà e denunciatore delle brutture del nostro tempo. Si attua ancora una delle cifre caratteristiche di Re, quella di una narrazione simbolica determinata dalla pluralità di spazi e supporti, come fosse il fluttuare del pensiero reso in pittura.
DOTT.SSA AZZURRA IMMEDIATO
Testo critico
"film"
L'originalità assoluta è la prima impressione che ci perviene da questo dipinto. Se l'osserviamo con attenzione in ogni dettaglio, notiamo che non è possibile realizzare questo surreale paesaggio se non con meditata lentezza. Ogni elemento riconoscibile è finalizzato ad un equilibrio compositivo di assoluta precisione. Il disegno cromatico è talentuoso e si regge sull' accoglimento di una sinfonia di forti tonalità .
PAOLO LEVI
Testo critico
"film"
Un nastro di pellicola si svolge sinuoso in un paesaggio dove volano gli ingredienti fantasiosi della cinematografia. Colori e forme concorrono a delineare un contesto visivo di indubbio fascino, dove è necessario soffermarsi, per coglierne le allusioni. Un sapiente omaggio alla decima musa.
STEFANIA BISON
Testo critico
"film"
Nell'opera di Roberto Re convivono astrattismo e surrealismo arricchendosi a vicenda di funzione narrativa e di significati. Entrambi hanno un ruolo fondamentale: la struttura del quadro è di matrice astratta, ma l'iconografia è chiaramente surreale. Il suo estro e la sua capacità artistica si muovono in direzione prettamente innovativa e sperimentale e il suo mondo interiore appare in perfetta sintonia con l'abilità e la tecnica manuale. Il suo inconscio diviene padrone assoluto del messaggio che intende dare e attraverso il quale desidera comunicare tutto il suo potenziale creativo. Un'arte libera da ogni condizionamento esteriore.
SANDRO SERRADIFALCO
Testo critico
"film"
Visioni oniriche che recuperano dalla memoria, da impulsi interiori, le loro verità o racconti di mondi inconsci e fantasiosi e offrono al fruitore un'arte nuova, fatta d'immagini senza freni inibitori e scopi preordinati. La caratteristica comune a tutte le manifestazioni surrealiste era la critica radicale alla razionalità , e la liberazione della potenzialità immaginative dell'io profondo, così fa il maestro Roberto Re in questa magnifica opera.
SALVATORE RUSSO
COMMENTO CRITICO
Roberto Re.
Il cromatismo materico
Davanti ai dipinti materici di Roberto Re l'osservatore si ritrova proiettato in una realtà onirica dai toni indefiniti e sospeso in un'altra dimensione spazio-temporale. Oltre il reale, la sua pittura esplora i meandri reconditi della psiche umana, accompagnando i fruitori delle sue opere verso un concitato universo visivo, parallelo e scandito da una indomabile gestualità .
L'eloquenza del cromatismo materico suggella il temperamento vitale dell'artista, che sulla tela si esprime in modo totale e catalizzante. La versatilità di Roberto Re, unita alla passione per il colore e all'urgenza comunicativa sono alla base di opere pittoriche sincere ed immediate: il pubblico non potrà , pertanto, rintracciare alcuna fase progettuale, in quanto la completa libertà d'espressione rappresenta il tratto distintivo della produzione artistica di Re.
Sabrina Falzone
Critico e Storico dell'Arte - www.sabrinafalzone.info
COMMENTO CRITICO
L'altra realtà di Roberto Re
Nella nostra quotidianità fatta di costanti pretese di oggettività non c'è posto per la fantasia nà© per quella creatività fuori dalle righe. Le visioni pittoriche di Roberto Re ci restituiscono quell'illusione soggettiva, linfa vitale dell'uomo braccato nella modernità della Post-avanguardia.
Surreale, il mondo dipinto dall'artista propone una visione estetica e onirica al confine con l'impossibile, straordinaria nella rappresentazione paradossale di oggetti fuori dai rispettivi contesti, come avviene per esempio nell'opera titolata "Film".
L'estetica di Roberto Re è finalizzata alla resa di un contenuto, rielaborato interiormente, il cui significato non andrebbe ricercato ad un livello simbolico nà© concettuale, bensì su di un piano più profondo: quello psicologico.
Sabrina Falzone
Critico e Storico dell'Arte - www.sabrinafalzone.info
Attestato di qualità primaria
Le tele di Roberto Re testimoniano versatilità immensa, ribadiscono come eredità delle gloriose Avanguardie possano adattarsi alla nostra sfaccettata realtà . Passa con disinvoltura da uno stile e da un Movimento ad un altro, sempre dimostrando straordinaria tensione emotiva. Indaga Informale, Astrazione e Surrealismo non disdegnando il Realismo sempre all'insegna di cromatismi studiati ad hoc. Non è un eclettico, solo ha intuito la multi-dimensionalità dell'arte contemporanea, la varietà espressiva di un periodo storico caotico e folle. L'opera "Oltre il destino" - sulfurea, enigmatica e misteriosa - è una "summa" eloquente della sua nobile concezione dell'arte come dispensatrice di dubbi ma anche di certezze quando non di virtà¹.
Fabio Bianchi
COMMENTO CRITICO
Il parmigiano Re è un artista complicato e poliedrico capace di smussare i contrasti e riunire in un'unica tela o suggestioni immediate o ascendenze lontane. Gran parte delle opere qui esposte hanno - nel colpo d'occhio - un'anima Pop, ma non c'è più l'oggetto del Pop bensì il suo simulacro. I colori vivaci quasi inducono nuove energie visive, ci dicono che la pittura ha nelle cromie un'anima esterna che l'intuito può e deve recepire e valorizzare. Non mancano denunce sociali (Non è più tempo di cementificazione), declinazioni eccentriche (Film) o ricerche identitarie (Siamo vuoti a perdere). Alcune opere - sempre tecnica mista - hanno finalità sociali (Morte annunciata della cultura) mentre altre fuggono e/o sfuggono verso il surreale (Gocce; Inquieto; Compromesso di colori). Ma sembrano essere una sperimentazione erudita e limitata ad un periodo mentre "Oltre il destino" è un piccolo-grande capolavoro di metodo, mestiere e fantasia.
COMMENTO CRITICO
Il Movimento Arte del XXI Secolo dà il proprio benvenuto a Roberto Re, un artista della provincia di Parma che, come molti, le ragioni della vita hanno costretto, almeno in parte, ad accantonare assillanti spiriti d'arte per provvedere a bisogni materiali. Una dura lotta rimasta senza un vincitore sul piano pratico ma con innegabile successo sul piano artistico. Pittore spontaneo, ispirato dalla propria intimità di pensieri e di sentimenti, mostra un largo palpito umano nell'interiorizzazione degli stimoli offerti dalla realtà . In altri termini, traduce in puro ″pathos″ il grigiore dei ripetitivi gesti della quotidianità , insegue le lacerazioni che l'animo deve sopportare di fronte alla banalità del presente, traduce in poesia visiva quanto attira la sua attenzione, tutti elementi che trovano scansione dialettica nella sua opera. Per fare un solo esempio, si consideri come ciò avvenga nell'elegante e seducente favola surrealistica narrata in ″Oltre il destino″, l'«opera bella» cui hanno posto mano un'alta fantasia e il senso del chiuso dramma di nietzschiana memoria. Una scacchiera, simbolo del rischio, dell'alea esistenziale; una lampadina rotta, segno di quanto vana sia l'albagia tecnologica, un cinesizzante ramo fiorito, esempio di ″pulchritudo ut veritas″: la bellezza, che non salva il mondo come sembrava credere Dostoevskij, ma lo consola con un'immagine di assoluta bellezza, come riteneva, o si illudeva, il latino Properzio.
Aldo Maria Pero, Aprile 2016
Roberto Re: un'esperienza pittorica sensoriale.
"àˆ una rivelazione che si sviluppa dall'interno all'esterno (..)
àˆ una sintesi di mondo e spirito
che ci dà la certezza gioiosa dell'eterna armonia dell'esistenza."
J.W. Goethe
Il gesto viene prima di tutto. L'agire precede l'atto simbolico affidato alla pittura e alla scrittura, perchè è un bisogno fisico. Segnare è un gesto spontaneo, che coinvolge il corpo prima ancora della mente. Sovrapporre, elevare, definire, rimuovere sono tutte azioni successive. Il segno veicola i sentimenti dell'anima, il linguaggio interiore assume forma sulla tela, in perfetta assonanza con la materia che si decide di utilizzare. Davanti alle tele di Roberto Re appare chiaro come l'arte sia sempre una triangolazione spontanea e inevitabile tra l'opera, chi l'ha agita artisticamente e chi la osserva. Ogni opera d'arte davanti a cui decidiamo di soffermarci, in questo preciso momento storico, altro non fa che parlarci di noi, di ciò che siamo, che abbiamo deciso di diventare o di non essere più. A prescindere dal gusto estetico, artisti come Roberto Re hanno la capacità di far riflettere sulla potenza evocativa dell'arte, e su quanto questa ci riconduca inconsciamente a noi stessi. L'opera finita non è per l'artista un oggetto destinato semplicemente a essere esposto, ma l'inizio di una possibilità dialogica che vuole regalare interrogativi, possibilità di ricerca, occasioni di conoscenza. Il tema centrale dell'operato dell'artista sembra essere la riflessione sull'evoluzione continua dell'animo e sulle sue molteplici sfaccettature. Si ha l'impressione che Re abbia lasciato sedimentare in sà© le parole di Goethe, che voglia mostrarci che ciò che è all'interno si trova anche all'esterno, e che sappia che il riconoscersi parte vivente di un tutto vivente porti –operando- alla definizione della propria individualità , permettendo di armonizzarla con il creato. Se, come sostenuto dal grande intellettuale tedesco, "i più grandi risultati li hanno raggiunti coloro che non si stancano di indagare e di elaborare tutti gli aspetti e le modiï¬cazioni di una unica esperienza, di un unico esperimento, tenendo conto di ogni possibilità ", l'esperienza artistica di Re sembra insistere su questa strada per dimostrare quanto ciò che appare quotidiano e scontato in realtà non lo sia affatto. Ritmi intensi e sovrapposizioni regalano alle sue composizioni un'energia primitiva, creando spazi che sono affacci su un animo sostenuto dalla necessità artistica; strati pittorico materici si avvicendano sulla tela, narrando la storia di un uomo che si confronta con se stesso e con il dilagare delle proprie emozioni, da incanalare attraverso la sperimentazione tecnica. La tela smette di essere tela per diventare persona, capace di mutare periodicamente per evolversi verso una definizione più chiara di se stessa: tra linee sinuose i cambiamenti trovano spazio in orizzonti incerti, bivi di colore attendono che l'occhio trovi la sua strada, tracce marcate attendono di essere interpretate. Attraverso il proprio fare artistico Re rivela al pubblico quanto l'arte, esprimendosi attraverso forme e segni, possa rivelarsi espressione della ricchezza dell'animo umano. L'artista sembra aver assorbito la lezione imposta dal secolo scorso, nel quale i linguaggi visivi si sono svincolati da schemi formali prestabiliti, regalando a chi opera nuove possibilità di espressione, e a chi guarda esperienze estetiche profondamente diverse rispetto al passato. L'opportunità di indagare suggestioni donate dalla materia non avrebbe potuto lasciare indifferente l'artista, pittore dalla personalità vivace caratterizzata da un'attenta sensibilità : l'approccio contemporaneo permette a Re di indagare nuovi orizzonti espressivi concentrandosi sulla realizzazione di opere che appaiono come vere e proprie proiezioni della sua interiorità . Una viva immaginazione spinge l'artista a confrontarsi con tecniche differenti, lasciando intatta ed evidente la tensione espressiva. Decostruzioni e stratificazioni materiche e tonali guidano la ricerca tra gli elementi compositivi che, indagati a fondo, suggeriscono a chi osserva nuove occasioni di rapporto con se stessi e con il mondo. Senza esitazione alcuna, Roberto Re si confronta con diversi linguaggi artistici: la sua esperienza è un dialogo personale e riflessivo con la materia e con se stesso, prima ancora di diventare relazione con l'altro. Le componenti estetiche del suo processo artistico offrono i mezzi per non fermarsi a osservare la vita con superficialità : l'artista ci invita a entrare in risonanza con la realtà , osservandone i dettagli, fino a quando l'opera non ci sembri del tutto nuova rispetto al primo sguardo. Che avvenga nelle sale di una galleria, nella nostra casa o nel suo atelier, il confronto con le tele di Roberto Re si rivela un'esperienza sensoriale ed emozionale intensa, intrecciata saldamente con le radici della nostra essenza più vera.
Dott.ssa FRANCESCA BOGLIOLO
Critica della dott.ssa Francesca Bogliolo
Il tema centrale dell'operato di Roberto Re sembra essere la riflessione sull'evoluzione continua dell'animo. Pare che l'artista voglia mostrarci che ciò che è all'interno si trova anche all'esterno, e che sappia che il riconoscersi parte di un tutto vivente porti, operando, alla definizione della propria individualità . In risonanza con Goethe, Re ricorda che i più grandi risultati li hanno raggiunti coloro che non si stancano di indagare e di elaborare tutti gli aspetti e le modiï¬cazioni di una unica esperienza(…), e mostra come il quotidiano non sia affatto scontato come si può credere. L'opera finita non è per l'artista soltanto un oggetto destinato a essere esposto, ma l'inizio di una possibilità dialogica. Ritmi intensi regalano alle sue composizioni un'energia primitiva, strati pittorico materici si avvicendano sulla tela, che smette di essere tela per diventare persona, capace di mutare periodicamente per evolversi verso una definizione più chiara di se stessa. Re indaga orizzonti espressivi concentrandosi sulla realizzazione di opere che sono proiezioni della sua interiorità . La verve immaginativa spinge l'artista a confrontarsi con tecniche diverse di uguale tensione creativa. Le componenti estetiche del suo processo artistico offrono i mezzi per non limitarsi a osservare la vita con superficialità : l'artista invita a entrare in risonanza con la realtà e i suoi dettagli, fino a quando l'opera non ci sembri del tutto nuova rispetto al primo sguardo. Che avvenga nelle sale di una galleria, nella nostra casa o nel suo atelier, il confronto con le tele di Roberto Re si rivela un'esperienza sensoriale ed emozionale intensa, intrecciata saldamente con le radici della nostra essenza più vera.
La pittura di Roberto Re
tra movimento, grafismo e contrasto
Volumi contrapposti, rappresentazioni dinamiche e calde opzioni cromatiche sono solo alcune delle prerogative dell'arte astratta di Roberto Re, che sovente inserisce nella raffigurazione pittorica un'anticipazione di realtà , come se fosse impossibile obliare del tutto la lezione storico-artistica dei grandi maestri dell'arte. Elementi naturalistici, rivisitati in chiave contemporanea, acquisiscono nelle sue opere un accento più moderno ed esasperatamente dinamico.
In un tripudio di segni, quanto mai frenetici e concitati, si esprime l'artista Roberto Re nel dipinto titolato "Il mio triciclo rosso" che offre un palpabile accenno ad uno scenario urbano, dove il vero protagonista è il movimento. Si tratta di un'opera che parte da un espediente semplice, dedicata ad un oggetto facente parte della dimensione quotidiana, che diviene spunto per l'esternazione di un vibrante grafismo. Ne risulta un quadro di grande impatto visivo con una elevata capacità di coinvolgimento dell'attenzione del fruitore.
Osservando l'opera "Sbiaditi ricordi" di Roberto Re, si ha una evidente percezione di contrasto tra figurazione e astrazione, tra la mitezza del dolce nudo disteso e l'abile e quasi "feroce" stesura materica dei volumi geometrizzanti. Un'arte satura di contrasti formali, quella di Roberto Re, che nell'antitesi trova il suo apice espressivo.
Sabrina Falzone
Critico e Storico dell'Arte - www.sabrinafalzone.info
Per un Cubismo Aureo
La forma è solo uno stato temporaneo della materia, una esternazione della conoscenza del mondo. La forma è un contenitore che, come ogni involucro, può essere sottoposto a modulazioni e decomposizioni dall'esterno come dall'interno. A volte è la materia a non accettare più le restrizioni del margine, a volte è il contesto a non riconoscere l'essenza nella sua attuale epidermide. Si assiste allora a forze centrifughe o centripete che agiscono sulla forma per renderla coerente con il suo contenuto e il suo contenente. Si tratta di meccanismi naturali ed artificiali intenti ad "accomodare" la sostanza ai requisiti spazio - temporali della realtà che registrano i genuini stati amorfi come errori o alterazioni dell'ordine, da sempre inteso come chiarezza formale. Se quest'ultima inizialmente è caratteristica prioritaria della coltura - cultura dell'artifex che sviluppa secoli di storia con arte sempre più bella del naturale stato delle cose, negli ultimi due secoli di creatività umana essa è soprafatta sempre di più da un'imminente ed inevitabile ritorno della natura nell'artefatta vita umana. Non si tratta certamente di una radicale e diretta inversione verso le origini, bensì di una sempre più chiara realizzazione della base biologica e, dunque, amorfa che cela ogni elemento materiale. E' questa la ragione di una quasi improvvisa rottura con la bella arte sorta dalla nuova necessità di spiegare le cose, decomporle per capire come sono fatte e se possono assumere altre forme. Questo bisogno aziona l'intera onda delle avanguardie artistiche che nel'900 sconvolge il mondo artistico fino ad azzerare la forma in esso. Tra le prime ricerche indicative indubbiamente emerge quella cubista che propone una frammentazione geometrica delle cose sempre alla ricerca della loro vera sostanza, come dimostra la Sezione d'Oro del Cubismo, cosiddetta proprio perchè dedicata alla Sezione aurea che determina l'armonia delle proporzioni di tutte le cose nella natura. La figura di spicco del gruppo è lo spagnolo Juan Gris il cui orfismo porta colori, dinamismo e simultaneità nello schematico modo dei «cubisteurs». Il ritratto che Gris esegue di Picasso nel 1912 è quello con cui Roberto Re, pittore post-cubista parmense, inizia la sua ricerca della golden ratio. Una ricerca che oggi, a differenza dell'appena sorgente realtà tecnologica dei cubisti, si nutre di certezze scientifiche di valenza universale. Una di quest'ultime è che l'anima biologica della materia non è altro che acqua o, meglio, idrogeno, l'elemento chimico che genera di flusso della vita. La materia, dunque, ha la caratteristica amorfa e informe del liquido vitale formalmente incostante e costantemente minacciato dal contesto di inaspettata metamorfosi. Un poeta dei propri sentimenti impaziente ma costante qual è Roberto Re trova la sua linfa creativa nel liquido amniotico dell'universo e dedica il suo impegno creativo alla ardua traduzione del costante mutaforma del mondo, quello interiore intimo e sacro, quello esteriore pubblico e profano. Emerge dal reticolo asimmetrico ma ritmico di colori e geometrie della tela la sconvolgente leggerezza della materia, condannata all'incessante ciclicità vita-morte. Questo precario equilibrio dell'esistenza, espresso nella costante riordinazione degli elementi costruttivi dell'impianto pittorico, porta all'elaborazione di un personale linguaggio estetico che non cerca nomi, luoghi o eventi, ma un allineamento ritmico con l'eterna energia metamorfica dell'universo.
DOTT.SSA DENITZA NEDKOVA
Roberto Re – opere astratte
Immaginare è alzare la realtà di un tono.
(G. Bachelard)
Il cambio di prospettiva porta sempre con sà©, all'interno della storia dell'arte, un alto valore concettuale: non si tratta solamente di squisiti espedienti tecnici, ma di veri e propri inviti a riconsiderare la realtà da punti di vista innovativi e significativi. In questo senso, l'operare di Roberto Re su base astratta esorta chi guarda a elevarsi al di sopra della realtà , a osservarla con sensibilità contemporanea, ad astrarsi dal reale per connettersi con la propria interiorità . Titoli evocativi guidano all'interno delle intenzioni dell'artista che, immaginando, materializza idea ed emozione, conferendo una delicata forma estetica. La sintesi lirica è parte del processo: Re si limita a poche tonalità , per concentrare la sua attenzione su una materia feconda, destinata a lasciar germinare nuovi significati. La bellezza diventa il fulcro del procedere, un mezzo per esperire la realtà : essa riesce a esprimere anche ciò che non si può vedere, che tuttavia si può sentire. Per dirla con le parole di Langer, l'opera d'arte diviene un simbolo non discorsivo che riesce ad articolare ciò che risulta ineffabile in termini verbali, (..) esprime consapevolezza diretta, emozione, identità . L'atto creativo permette all'artista di relazionarsi direttamente con un mondo interiore, e di gestirne il tumulto: se l'impulso del fare è una necessità , l'equilibrio deve comunque garantire un'armonia, verso la quale Roberto Re mostra una sensibile attenzione. Il procedere, divenuto affine a un atto poetico, rivela le infinite sfumature dell'anima, che si accostano e compenetrano attraverso un bilanciato utilizzo del colore e della materia; l'indagine compiuta sulla tela corrisponde a una ricerca sull'animo dell'uomo e sulle sue infinite possibilità di sentimento. L'immaginazione diviene la chiave per rivivere le esperienze alla luce di desideri, sogni, ispirazioni. Lo stupore dell'infanzia rivive attraverso gli occhi dell'adulto consapevole, che attraverso le tele incoraggia ad abbandonarsi alla bellezza della vita.
Dott.ssa Francesca Bogliolo
Roberto Re - opere cubiste
Noi siamo la nostra memoria,
noi siamo questo museo chimerico di forme incostanti,
questo mucchio di specchi rotti.
(J. L. Borges)
Frammenti di memoria si sovrappongono sulle tele cubiste di Roberto Re, artista capace di indagare il tempo e di restituirne intatte le sfumature emozionali. Gli oggetti scomposti sulla tela diventano protagonisti, metafore delle infinite sfaccettature di cui è composto l'essere umano. Il mondo non si può osservare da un solo punto di vista, ci ricorda Re sposando l'estetica della corrente novecentesca: decostruire e analizzare la realtà rende gli esseri umani più consapevoli, capaci di guardare al proprio mondo con spirito critico e libertà di senso. Re si addentra tra gli specchi rotti della memoria, passeggia all'interno del suo museo personale, scava all'interno delle stanze della mente per rintracciare un'immagine che sia significativa e nello stesso tempo universale. Non teme di raccogliere i cocci, bensì tenta di ricomporli in un differente ordine, che sia rappresentativo di una realtà del tutto nuova. La decostruzione risulta funzionale come una rottura casuale che permetta di guardare un oggetto nell'essenzialità e nella potenzialità della sua materia. àˆ dalle spaccature che entra la luce, capace di rivelare i segreti del mondo. La fedeltà coloristica passa in secondo piano rispetto all'osservazione: non si esamina la realtà per quello che è, ma per quello che essa è in grado di suscitare. Un ricordo di infanzia può non essere affatto sbiadito, una tonalità tenue può indicare il rassicurante profumo del caffè capace di riconciliare lo spirito ogni mattina, tocchi di colore sottolineare l'oggetto intrinseco del quadro. àˆ uno scavare all'interno di sà© stessi, agendo sui piani nello stessa modalità concettuale con cui l'artista lavori, in altri casi, su un aspetto più materico. C'è, in Roberto Re, la volontà di dare una forma all'anima, una definizione chiara che sia presa di posizione ferma. La nuance bruna che pervade la maggior parte delle opere porta alla mente un legno saldo che sappia sostenere, proteggere, garantire integrità . Il senso di movimento che attraversa l'opera guida lo sguardo alla ricerca dei significati profondi che la pervadono, il tempo e il suo scorrere si rivelano attraverso le sezioni delineate. La riflessione sul passato e sul suo rapporto con il presente si fa prospettiva capace di ribaltare il punto di vista di chi guarda, di fornire nuovi spunti di osservazione della realtà , di riconnettere con una memoria che appare sempre troppo labile. Il ricordo diviene preciso momento, il momento si scompone in frammenti, i frammenti si fanno opera. Nella mente, così come nell'arte, la vita intera trova spazio in un armonico susseguirsi di dettagli.
Dott.ssa Francesca Bogliolo
Roberto Re
Voli nel blu

di Rosetta Savelli

Roberto Re è un artista talentuoso ed eclettico che vive la propria arte come mezzo di introspezione per esplorare l'immensità della propria interiorità , fino a raggiungere quegli spazi comuni e universali, dentro i quali ciascuno si può ritrovare. Spazi e luoghi dove micro e macro cosmo si ritrovano a combaciare perfettamente.

L'artista Roberto Re ama la ricerca e la sperimentazione di nuove tecniche e di nuove espressioni concettuali e proprio questo tipo di ricerca lo ha condotto fino ad approdare alla corrente del cubismo, corrente artistica dei primi del ‘900 che ha visto fra i suoi principali rappresentanti artisti quali Picasso.

Il termine "cubismo" è nato: nel 1908 quando Henri Matisse osservando alcune opere di Braque, composte da "piccoli cubi" le giudicò non favorevolmente. Successivamente Louis Vauxcelles l'anno dopo le definì "bizzarrie cubiste".

Da allora le opere di Picasso, Braque e altri pittori vennero denominate cubiste.

Roberto Re dopo avere esplorato questo mondo artistico, lo ha interiorizzato e rielaborato fino a giungere a nuove e personali reinterpretazioni.

Come all'interno di un percorso psicoanalitico, l'artista parmense, e più precisamente residente a Casaltone in provincia di Parma, con la sua pittura preferibilmente ad olio, esplora i vari mondi dell'arte per poi studiarli, approfondirli, interiorizzarli e infine rielaborarli, creando così nuove interpretazioni e nuove visioni. Il cubismo reinterpretato da Re è un qualcosa di nuovo che conserva ed esprime tutta la carica emotiva e artistica che caratterizza e contraddistingue queste novità .

Sono esplorazioni artistiche e pionieristiche quelle percorse da Re, esplorazioni che oscillano fra il rigore di una forma geometrica e l'irregolarità di una salita, di una curva o di una discesa in picchiata, attraverso spazi ampi e indefiniti o meglio spazi esenti da formali definizioni in quanto rappresentativi di nuovi spazi, liberi e illimitati.

I titoli delle opere di Re - collocabili in questa fase cubista - sono alquanto esplicativi: "La forza del vapore", "Le chiavi della vita", "In precario equilibrio", "I morsi del peccato", ed altri ancora.

L'autore espone con successo le sue opere nelle gallerie più prestigiose, fino a giungere oltre Oceano a Miami. àˆ inoltre una presenza artistica puntualmente presente nelle esposizioni organizzate a Bologna da WikiArte. L'artista è inoltre molto ricercato anche per la realizzazione di opere su commissione e a tale proposito le richieste sono in costante aumento.

Parallelamente, ma anche similmente alle opere realizzate nella fase cubista, Re predilige e affianca a questa un'altra fase artistica da lui stesso definita come: "Fase in blu", dove le tele sono realizzate con le tonalità del colore blu.

Da sempre il colore blu, sia nelle discipline esoteriche e sia nelle discipline psicologiche e psicoanalitiche, rappresenta l'inconscio e il mondo introspettivo e qui di nuovo Re si cimenta in esplorazioni artistiche e pionieristiche che oscillano fra il rigore di una forma geometrica e fra l'irregolarità di una salita, di una curva o di una discesa in picchiata, attraverso spazi ampi e indefiniti o meglio spazi esenti da formali definizioni in quanto rappresentativi di nuovi spazi, liberi e illimitati. Il blu esprime immense vastità e profondità quali sono il mare o il cielo, dentro le quali immergersi senza limiti. Inoltre il blu è il colore della pace e per questo motivo la bandiera delle Nazioni Unite è di questo colore, in quanto vuole indicare la volontà di pace e fratellanza tra i popoli.

Inoltre, era questo il colore prediletto dagli antichi Egizi, considerato il colore degli Dei, sì perchè gli Dei potevano essere collocati unicamente all'interno di spazi infiniti.

Fra le caratteristiche che coinvolgono il colore blu c'è anche quella di stabilizzare la frequenza del battito cardiaco e di tenere sotto controllo la pressione. Tutto ciò al fine di produrre distensione per il corpo, allontanando così il senso di ansia.

Chi predilige questo colore è una persona caratterizzata da sentimenti profondi e intensi e con una spiccata capacità di ricercare e poi anche di trovare il proprio equilibrio interiore, esattamente come è per Roberto Re e le sue splendide tele realizzate con questa tinta.

Sicuramente Re è un artista di autentico talento da conoscere e da seguire con attenzione per compiere insieme a lui e alle sue opere avvincenti esplorazioni artistiche.

Sito web http://www.reroberto.eu/
Roberto Re - opere cubiste
La dipendenza intrinseca del mondo materiale dall'immateriale meccanismo cognitivo degli esseri viventi permette non solo l‘infinita declinazione della resa formale – ovvero il sistema degli oggetti diverso per ogni cultura, gruppo e individuo - ma anche quella dell'elaborazione mentale. In questa prospettiva le caratteristiche figurative che noi attribuiamo con tanta certezza alle cose che ci circondano sono, invece, formulazioni culturalmente locali con limitata valenza fenomenica. La lingua geometrica e spigolosa dell'espressione artistica di Roberto Re ne è la dimostrazione. Frammentare un oggetto, ovvero privarlo della configurazione d'aspetto attribuitagli da una determinata realtà , non significa privarlo della sua struttura, bensì riproporla attraverso un'apparenza diversa. Ed è quest'ultima che genera, di conseguenza, una nuova espressione formale e così a seguire in un ritmo frattale dal quale scaturisce, prima di tutto, la bellezza della natura espressa nella sezione aurea dell'imperfezione organica.
Denitza Nedkova
Roberto Re (studio del BLU)
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"Prepotente come un bisogno fisiologico" la pittura definisce la vita emotiva di Roberto Re con un linguaggio intimo e viscerale che, come ogni linguaggio, attiva un'astrazione sempre più importante del mondo fenomenico. Trasformare il vero in codici visivi, sensoriali, paraverbali permette all'artista di esprimere non solo i propri stati interiori ma soprattutto la loro intensità e valenza emotiva. Comunicarla, renderla comune con il fruitore obbliga Re ad applicare una grammatica narrativa, costruita di tratti marcati che a volte sono lineari e rigidi come consonanti e a volte sono organici e fluidi come vocali. La prossemica di ogni opera - quale struttura linguistica – è atta dalla ricca cromia e polimatericità che determinano l'intensità sensoriale di ogni comunicazione. Il risultato sono opere spesso stilisticamente divergenti e sempre emotivamente coinvolti e coinvolgente in quanto l'atto di fare arte è personale e intimo, funzionale prima di tutto per l'artista che successivamente lo elegge quale emittente sensoriale del proprio linguaggio immaginativo quali messaggi, a differenza di quelli verbali, non hanno solo una decodifica corretta ma spingono il ricevente a interpretazioni e comprensioni sempre nuove.
Denitza Nedkova
STA ROBERTO RE IN MOSTRA ONLINE "RHAPSODY IN BLUE" A CURA DI ELENA GOLLINI
Il pittore Roberto Re è in mostra sulla piattaforma online curata dalla dottoressa Elena Gollini con un circuito selezionato di 20 opere dedicate alla stimolante e coinvolgente ricerca sul colore blu, a cui si sta proiettando con grande slancio di inventiva e dinamico spirito di sperimentazione. Re è un artista a tutto tondo e con questa mostra aggiunge un importante tassello al suo percorso espositivo di elevata qualità . Il titolo della mostra davvero emblematico "Rhapsody in blue" vuole recuperare simbolicamente il collegamento di connessione con il significativo brano del maestro George Gershwin e creare uno speciale ponte di trait d'union tra la musica e l'arte, due forme di linguaggio universale e di comunicazione versatile e immediata. Il blu è un colore che possiede ed emana una sonorità propria, di suadente e soave melodia interna e la musica di questo brano è proprio adatta per rappresentarne metaforicamente la pregnanza ritmica armoniosa e avvolgente. La dottoressa Elena Gollini nel dare rilievo agli aspetti caratteristici peculiari dell'arte di re ha sottolineato: "Roberto sceglie con grande oculatezza il colore blu come protagonista principale della sua pregevole ricerca pittorica declinata nel variegato e multiforme comparto dell'informalismo astratto di tipo materico, ottenendo esiti formali e qualitativi di notevole caratura e spaziando abilmente in un campo applicativo, dove la componente cromatica e tonale è la base fondante di tutta la costruzione scenica e deve dare il traino a tutta la narrazione compositiva, orientando e canalizzando i contenuti subliminali insiti dentro. Il blu è certamente il colore più nobile, non soltanto in ambito pittorico e artistico, dove riveste la metafora eccelsa della spiritualità e della trascendenza, di esoterismo e di misticismo. Il blu nei trattati e negli scritti sulla cromoterapia viene considerato come il colore del silenzio e della tranquillità , della quiete serena, della gioia di vivere e dell'appagamento esistenziale, del benessere mentale e psichico. àˆ il colore per antonomasia della contemplazione e della meditazione riflessiva assorta. àˆ un colore con potere sacro e divino. Sulla base di questi assiomi Roberto alimenta il suo percorso creativo per infondere allo spettatore queste percezioni recettive, all'insegna del pieno e appagante risveglio mentale, psicologico e spirituale. Il suo intento è quello di creare e sollecitare una reattività compartecipe da parte del fruitore e renderlo curioso e attratto dalle ricercate evocazioni cromatiche, per stupirlo e meravigliarlo e spingerlo ad un approccio attento e approfondito. Le opere si lasciano ammirare nella impeccabile fusione e commistione visionaria, nel suggestivo mix di elementi e componenti assemblati insieme con bilanciato equilibrio, che si mantengono sempre in linea con i parametri della raffinata ed elegante sobrietà , evidenziando al meglio la magistrale distribuzione delle sequenze e l'impeccabile profusione materica, nel tripudio del volume e della densità plastica, amplificata a tutto campo, che esce dalla tela e sprigiona la sua energia vitale come le onde blu del mare, quando si infrangono poderose e vigorose sulla battigia della spiaggia".
Dott. Elena Gollini
2- L'ANTICA TRADIZIONE DEL COLORE BLU NELLA PITTURA DI ROBERTO RE
Risale alla notte dei tempi l'origine del colore blu. In particolare, si tramanda che furono gli antichi Egizi nel 2200 a.C. a scoprire il suo valore intrinseco connaturato, nel tentativo di creare un pigmento permanente, che potesse essere applicato ad una varietà eterogenea di superfici, con un utilizzo duttile e versatile. Da allora, il blu ha continuato ad evolversi e svilupparsi con svariate tonalità e sfumature affascinanti. Il blu è sinonimo di sentimenti di pace, di calma, di piacere, di beatitudine intima. Il blu associato a elementi naturali come il cielo terso e l'acqua limpida e cristallina è diventato uno dei colori preferiti e prediletti dagli artisti di ogni epoca, che lo hanno scelto come mezzo di espressione fondamentale della loro poetica comunicativa. Tra gli illustri e autorevoli maestri della storia dell'arte, anche Pablo Picasso ha avuto un cosiddetto "periodo blu" in cui tutti i dipinti erano realizzati usando la tonalità del blu e del blu-verde, per imprimere un'atmosfera particolare. Sulla scia di questa tradizione millenaria Roberto Re ha deciso di intraprendere la sua esclusiva e distintiva ricerca sul colore blu.
La dottoressa Elena Gollini ha commentato la recente mostra di Re all'interno della piattaforma online da lei curata, dove sono presenti in esposizione 20 opere di grande pregio. In particolare, ha affermato: "Insieme a Roberto abbiamo designato la mostra con un titolo davvero speciale, Rhapsody in blue, per fare emergere appieno il potere evocativo musicale sprigionato dal blu, riprendendo e richiamando l'accattivante sonorità melodica del noto brano Rhapsody in blue di George Gershwin. Il blu è per Roberto un colore a se stante, che riesce a infondere allo scenario narrativo astratto lo stesso potere di una formula figurale. Il blu è personificazione, è identità , è connotazione, è preambolo e preludio di emozione pura, catalizzatore di sentimento incondizionato e incontaminato. Il blu ha una sua magia innata, che Roberto trasporta nella costruzione ed enfatizza al meglio con una propria personale e soggettiva rivisitazione e trasfigurazione. Il blu protagonista prediletto nei quadri troneggia nel suo radioso splendore illuminante, come la metafora di una rivelazione misteriosa tutta da scoprire e rivelare, che lo sguardo dell'osservatore deve saper carpire e decifrare, instaurando una coesa sintonia di complicità con Roberto e attivando una spiccata sensibilità intuitiva, che lo trasporta direttamente dentro il nucleo e il fulcro cromatico acceso e vitale".
Dott. Elena Gollini
COLORE DINAMICO E SUGGESTIONE VISIONARIA NELLA PITTURA DI ROBERTO RE
Eclettico e poliedrico fantasista dell'arte, Roberto Re si inventa e si reinventa nella sua ricerca creativa, tracciando e solcando un percorso qualificante e distintivo, che lo colloca a buon conto e a buon diritto nel panorama contemporaneo con esiti e soluzioni di particolare cifra stilistica. Attualmente Re si sta concentrando e focalizzando sullo studio pittorico del colore blu con le sue intrinseche valenze concettuali e simboliche. La dottoressa Elena Gollini nel porre l'accento sulle note avvaloranti della sua poetica espressiva ha affermato: "Roberto è un grande esteta dell'arte, un grande perfezionista, che cerca sempre di raggiungere traguardi di resa impeccabile. Anche in questa fase dedicata e indirizzata ad approfondire il fascino ammaliante del colore blu nella sua variegata componente emozionale, dimostra di essere all'altezza di una proposta artistica di elevato spessore e livello. Roberto procede con enfasi appassionata nel dare vita a combinazioni efficaci, dove il blu regge e governa incontrastato la struttura scenica e viene sorretto e sostenuto da essa in coesa alchimia di fusione e profusione. Roberto sogna e fantastica, pensa e riflette, progetta e realizza sempre con la massima coerenza, con un criterio di scelta ponderato e calcolato con estrema accortezza. Pur lavorando nel comparto dell'informalismo astratto non convenzionale, si lascia guidare da linee basiche e da fondamenti cardine, per non rischiare mai di improvvisare e di agire in modo casuale. Roberto è un portento di idee, di stimoli. àˆ un artista di aperte vedute, che guarda verso un'arte di confronto e una cultura di dialogo. Il colore blu traccia un virtuale ponte di congiunzione tra il mondo circostante, la dimensione del reale e l'orizzonte che si staglia ad infinitum e si proietta verso un altrove ancora sconosciuto. Il blu diventa dunque un medium tra realtà visibile e sfera immaginifica, che lo spettatore può cogliere e carpire dentro l'avvolgente fluire cromatico in incalzante divenire. Il movimento materico nella sua corposa densità amplifica la portata plastica tridimensionale. Le opere diventano una sorta di pitto-sculture consentendo anche un approccio tattile oltre che visivo. Si genera in tal modo una intensa interazione con lo spettatore, che diventa attore e al contempo interprete dell'orchestrazione, nell'esplosione vulcanica delle percezioni sensoriali".
Dott. Elena Gollini
ROBERTO RE: VIVERE IN ARTE
Il modus operandi artistico di Roberto Re è senza dubbio strettamente e inscindibilmente legato alle sue concezioni esistenziali e al suo legame con quanto lo circonda, con il suo pregresso di esperienze, con le sue conoscenze acquisite e consolidate nel tempo. Nel contestualizzare la produzione informale si ripropone di coltivare la perizia e la tecnica strumentale, per ottimizzarne al meglio le applicazioni senza mai perdere e disperdere il senso di orientamento critico e coerente, analitico e concettuale. La dottoressa Elena Gollini ha sottolineato alcune peculiari componenti qualitative della sua pittura di sperimentazione, dichiarando: "Nella pittura di Roberto l'emozione ha vita propria, si fa spazio vissuto e narrato nella gestualità dell'azione creativa, compiuta con abile destrezza per ottenere una perfetta sintesi di forma e contenuto. L'atmosfera emotiva viene enfatizzata dall'elemento cromatico e in particolare dall'utilizzo abbondante e consistente del colore blu, scelto come prediletto nella variegata gamma della tavolozza tonale, attraverso un'attenta ricognizione storica e culturale. Il blu è da sempre una costante importante nella storia dell'arte, che anche ai giorni nostri lo mette in evidenza e ne decanta le qualità intrinseche, simboliche e metaforiche. L'illuminazione personale di Roberto lo ha spronato a intraprendere questo approfondito studio, realizzando opere che vibrano e risuonano come scoperte sorprendenti rivolte alla purificazione e alla comprensione del pensiero, dell'emozione esistenziale collegata al senso dello spazio che si dilata oltre la superficie pittorica e diventa il luogo degli attraversamenti, degli incontri, delle rivelazioni individuali e collettive, che nascono sotto quella magica e speciale dimensione del blu. Roberto non satura mai queste pagine pittoriche, ma le lascia fluide e scorrevoli per essere meglio approcciate dal fruitore. Il racconto è al contempo di poesia e di testimonianza nell'incalzare fremente di una memori sensitiva sollecitata dalle percezioni sensoriali, che esplodono all'unisono e si risvegliano potentemente. Il blu accentra e catalizza al massimo tali percezioni, facendole vibrare nella dimensione psichica con evocazioni e atmosfere che danno una continuità eterea alla narrazione e sembrano danzare come ammalianti incantatrici. La commistione degli elementi compositivi uniti insieme produce delle frammentazioni, che possiedono una particolare carica energetica, che avvalora e integra l'inserimento del blu, unitamente a un circuito selezionato ad hoc di un personalissimo codice di segni e chiavi allusive, che inventano una sorta di scrittura cifrata, apprendendo dal passato e aprendo finestre e varchi di continuità evolutiva verso il futuro e il futuribile".
Dott. Elena Gollini
1- LA PITTURA DI ROBERTO RE DIVENTA ARTE DA INDOSSARE
"Mi considero un artista, con l'unica differenza che le mie creazioni si indossano, non si appendono al muro" (Roberto Cavalli). "La moda è prima di tutto l'arte del cambiamento" (John Galliano). "Ciò che viene prima è la forma, poi la materia che esprime i volumi, la fluidità , il languore. Infine il colore come elemento finale fondamentale" (Pierre Cardin). Queste tre citazioni illustri di famosi stilisti di moda ben si conciliano e si accostano con le scelte artistiche di Roberto Re, che ha trasformato la sua pregnante pittura in una formula espressiva non convenzionale e si è volutamente distaccato dai clichà© e dagli standard seriali, proprio come hanno fatto questi nomi di spicco dell'alta moda, per emergere e distinguersi nella loro peculiarità creativa sui generis. Di recente, Re ha scelto di ricondurre le sue opere pittoriche al concetto di arte da indossare, apportando un nuovo stimolante passaggio evolutivo e integrando la sua ricerca con soluzioni di interessante prospettiva. La Dott.ssa Elena Gollini, che gestisce e cura la comunicazione promozionale di Re ha spiegato: "Approvando in totus questa scelta di Roberto, abbiamo deciso di comune accordo di focalizzarci al meglio per dare il giusto risalto a queste soluzioni di arte da indossare, che vedono protagoniste alcune delle sue opere principali e di maggiore impatto scenico. Attualmente, Roberto è stato inserito dentro il mio blog www.elenagolliniartblogger.com oltre che nello spazio riservato agli artisti selezionati, anche in quello denominato -Moda ad arte- per avere una più efficace e funzionale diffusione di quelle, che possono essere considerate come opere d'arte da indossare e utilizzare in libertà . All'interno dello spazio dedicato e riservato a questo suo nuovo progetto in fase di lancio mediatico compare una photogallery di immagini, la biografia stile curriculum artistico e un'intervista di approfondimento, nella quale Roberto descrive le sue motivazioni e spiega le sue valutazioni sul rapporto tra arte e moda, che da sempre offre molteplici occasioni di espressione creativa e lancia un simbolico fil rouge di collegamento e di connessione tra questi due incisivi linguaggi di comunicazione e di condivisione. Anche Roberto sulla scia di questa lunga e prolifica tradizione ha legato la sua arte al concetto di moda ed è pronto a intraprendere un percorso di crescita costruttiva, rafforzando il suo merito e il suo valore".
Dott. Elena Gollini
2- L'ARTISTA ROBERTO RE LANCIA IL SUO PROGETTO SULL'ARTE DA INDOSSARE
Il poliedrico eclettismo creativo di Roberto Re lo spinge a intraprendere la strada variegata e molto stimolante di un nuovo progetto, connesso al concetto attualissimo di "arte da indossare" e al felice connubio sempre vincente tra arte e moda, che acquista un plus valore aggiunto nella dimensione e nella dinamica contemporanea e riconferma il suo potenziale di gradimento e di apprezzamento a largo raggio di fruizione. La Dott.ssa Elena Gollini ha espresso delle positive valutazioni su questa scelta compiuta da Re, affermando: "Considero le creazioni pittoriche di Roberto assolutamente adatte e congeniali per essere inserite dentro un progetto di arte da indossare. Roberto si muove nel campo dell'Informalismo di tendenza astratta, dando particolare rilevanza all'armonia della costruzione compositiva d'insieme e alla ricercatezza raffinata della sintesi formale, che è sempre di piacevolissimo impatto estetico. Le opere nella loro esclusiva unicità e originalità si prestano benissimo ad essere traslate dentro oggetti e prodotti di moda e sono molto eleganti da sfoggiare trasformate in moda trendy. Mi hanno particolarmente colpito le simpatiche ciabatte infradito unisex associate ai variopinti e multicolore teli bagno, che sembrano a loro volta dei quadri da utilizzare, anzichà© appenderli a parete. Mi hanno colpito anche le mascherine, all'insegna del motto -protetti ma con stile- che sono unisex e possono essere lavate e igienizzate facilmente e risultano molto sbarazzine indossate per qualsiasi target". E ha aggiunto sottolineando: "Ecco dunque, che l'idea di Roberto si trova perfettamente in linea e in sintonia con le richieste e le preferenze odierne del mercato e offre l'opportunità di avere a disposizione delle creazioni moda fatte ad arte, che avvalorano ulteriormente la portata della sua ricerca pittorica e la completano e integrano, rendendola ancora più attuale e al passo con i tempi. A ognuno quindi, è data la possibilità di scegliere a proprio gusto libero e a propria empatia l'opera d'arte da indossare e da utilizzare, portandosela dietro e facendola sua in modo completo". "O si è un'opera d'arte o la si indossa" (Oscar Wilde). "L'eleganza non è farsi notare, ma farsi ricordare" (Giorgio Armani).
Dott. Elena Gollini
1- ROBERTO RE E IL CONCETTO DI "OLTRE" NELLA PITTURA
"E oltre". Questa frase così misteriosamente enigmatica, intrigante e accattivante riassume perfettamente la sintesi sostanziale emblematica della pittura di Roberto Re, artista che si dedica con convinta motivazione e compiaciuta soddisfazione alla sperimentazione astratta di matrice materica e soprattutto ad una fase importante canalizzata e orientata verso lo studio accurato e approfondito del colore blu e delle sue molteplici declinazioni di significato insito e sotteso, che avvalorano l'intero aspetto strutturale delle originali composizioni sceniche. La persistenza e la progressione della poetica dell'Informale e della sua tendenza e consistenza storico-tematica di notevole calibro e caratura viene reinterpretata e rivisitata ad hoc da Re, che apporta le sue proprie personali caratterizzazioni, pur mantenendo gli stilemi basilari fondamentali e la portata primaria come pilastro cardine da cui partire e conservando coerentemente quel concetto speciale e sui generis di "oltre" tramandato e perpetrato nella storia dell'arte, che diventa per lui indice e segno tangibile di un'espressione pregnante di contenuti subliminali sottesi, formando un codex distintivo molto qualificante. La Dott.ssa Elena Gollini a riguardo ha evidenziato: "Roberto segue con traguardi di indiscussa qualità e levatura quel percorso tracciato dalla storia dell'arte e in particolare dall'Informalismo, ponendosi in modo fortemente recettivo verso il concetto di Oltre con il suo paradigmatico e complesso mix di ritmi sfaccettati e sequenze complesse, che offrono allo spettatore un'impareggiabile lettura di evoluzione e di sviluppo di idee e di pensieri diversificati ed eterogenei, associati all'Oltre, recuperando e scoprendo stimolanti rimandi e richiami, che poi ciascuno può a sua volta rielaborare e introiettare. Roberto pone particolare accento di attenzione verso la componente spirituale e introspettiva, verso la proiezione sentimentale ed emozionale, nella convinzione di una difesa ferma e decisa, che sorregge un'idea di arte intesa e concepita come potente forza di continuità tra antico e moderno, tra passato e presente. Roberto attribuisce ad ogni opera una speciale qualità fisico-esistenziale in linea con tali convinzioni. L'addentrarsi nella narrazione consente al fruitore di recepirla come una sorta di storia libera, scevra da ambiguità e zone oscure, dove si può attingere in modo spontaneo e naturale. Ogni opera è testimonianza diretta e lezione alta e chiara di quel concetto di Oltre traslato nella sua purezza inviolabile, che diventa un codex etico e morale distintivo di profonda valenza, come un vessillo pregiato".
Dott. Elena Gollini
2- L'INFORMALISMO PITTORICO DI MATRICE INTELLETTUALE DI ROBERTO RE
Alla fatidica domanda "cos'è l'arte per l'uomo moderno?" certamente Roberto Re potrà rispondere con il senno di causa, che l'arte rappresenta una certezza e una convinzione intellettuale indispensabile e assolutamente imprescindibile nel suo vissuto e nel suo vivere attuale, che gli permette di concepire e di trasfigurare i sentimenti e le emozioni in forme astratte, che trovano la loro radice nel rapporto speculare tra la riflessione colta e ponderata e l'influsso di quanto viene recepito e percepito intorno e al di fuori, nel contesto circostante in cui si relaziona in modo attivo e compartecipe. La Dott.ssa Elena Gollini ha espresso delle considerazioni di commento al riguardo, sottolineando questo aspetto e tratto particolarmente saliente e rilevante. Nello specifico ha dichiarato: "Nella profusione viscerale della passione e nell'incalzare delle sensazioni di trasporto Roberto non si lascia mai fuorviare in modo confuso, ma tiene ben salde le motivazioni e le ispirazioni razionali e si affida allo stimolo di matrice intellettuale, con una componente di reviviscenza di poetica espressiva, che riecheggia la pittura intellettuale degli illustri maestri della prima metà del Novecento. Per Roberto l'approccio dello spettatore non deve mai essere quello di semplice osservazione, ma bensì di partecipazione consapevole. Ecco, perchè fornisce chiavi di accesso e di fruizione di spessore intellettuale, che inducono ad un contatto più approfondito e responsabile. Le opere di Roberto devono risultare così visceralmente presenti da parteciparne dentro in modo interattivo, conquistando l'attenzione e l'interesse di chi guarda e generando una proiezione di coinvolgente imminenza, che accresce e aumenta progressivamente sotto gli occhi vigili dello spettatore. La sua produzione pittorica si avvale dunque di una connotazione colta, che dalla materia densa e corposa si sprigiona a tutto campo e presiede alla narrazione scenica. La radice pittorica di Roberto ha un carattere vivente, imbevuto e intriso di una molteplicità brulicante di incipit e di input da individuare e da scoprire passaggio dopo passaggio, in un inedito sorprendente excursus, che mette insieme e collega ad intreccio l'esperienza creativa, la cultura, il sapere, la conoscenza, la visione filosofica esistenziale, lo studio cromatico, l'arte terapia, la cromo terapia, il razionale, lo spirituale, la logica della ragione, l'intuizione empatica, la memoria dei ricordi, la fantasia immaginifica, il vissuto, il sogno onirico, generando un potentissimo medium comunicativo carico e pieno di vibrante energia positiva che si propaga immensa".
Dott. Elena Gollini
L'ENERGIA DEL BLU NELLA PITTURA DI ROBERTO RE
La Dott.ssa Elena Gollini nel commentare la qualità indiscussa e indiscutibile della produzione pittorica di Roberto Re ha dichiarato: "Quando ci si trova di fronte alle opere di Roberto si ha proprio l'impressione che da esse scaturisca e si sprigioni un'enorme e immensa energia, sapientemente controllata e meticolosamente guidata e orientata per ottenere risultati ineccepibili. Nelle fasi di elaborazione ideativa e progettuale e di realizzazione esecutiva si produce un procedimento costruttivo, di lenta, graduale, progressiva e accurata giustapposizione, che non risulta mai fuori controllo, affinchà© tutto venga a collimare al meglio nella resa finale. Roberto costruisce i quadri come se fossero dei veri e propri manufatti artigianali, li assembla e li plasma prestando attenzione anche al minimo dettaglio e particolare, senza mai lasciarsi fuorviare da valutazioni superficiali e frettolose. L'impulso e l'istinto vengono sempre guidati dalla ratio e la passione viene governata dalla mente. Le rappresentazioni nella loro sintesi astratta e materica paradigmatica acquistano un assunto di connotazione umanistica, per il quale la razionalità presiede alla creazione e la sorregge e la supporta sempre. La pulsione ispiratrice lo sprona e lo incoraggia nel suo ambizioso progetto di ricerca. La densità della stesura e della partitura pittorica privilegia il colore blu e viene accentuata ulteriormente dall'aggiunta di elementi materici come la iuta da sacco, che infonde plasticismo tridimensionale e assimila i quadri alle pitto-sculture di moderna impostazione. Roberto ripercorre gli insegnamenti sempre attuali perpetrati da illustri maestri della storia dell'arte come il grande Alberto Burri, che ha saputo dare un'innovativa prospettiva immaginifica e visionaria proprio usando dei frammenti e dei pezzi di sacco e intassellandoli dentro le composizioni in modo inconsueto e atipico. Roberto suggerisce e invita a fermarsi e a soffermarsi davanti alle opere, compiendo una lettura ravvicinata visiva e anche tattile ed assaporandone la forza vigorosa e incisiva per cogliere appieno la dimensione concettuale insita all'interno. Nella complessa e articolata sfaccettatura della scrittura pittorica e delle stratificazioni materiche la poetica di approccio è percettiva e sensoriale a tutto tondo. L'intero costrutto nelle sue parti coese in sinergia di legame arriva a interpellare il cuore e la mente e penetra nella parte più intima dell'ego fondendosi con essa".
Dott. Elena Gollini
ROBERTO RE ARTISTA DI RAGIONE E DI PASSIONE
La ricerca artistica di sperimentazione procede incessante per il talentuoso ed eclettico Roberto Re, che sceglie l'arte non come auto celebrazione esibizionista, ma bensì come vocazione pura e incondizionata, con lo spirito di chi si cimenta con sentimento e pathos in un percorso che richiede grande impegno e grande dedizione e con l'intento di innescare e sviluppare una comunione e una comunanza intensa, profonda, autentica e duratura con lo spettatore. La Dott.ssa Elena Gollini nell'apprezzare le qualità salienti della coinvolgente impronta espressiva ha affermato: "Quando la vocazione chiama a gran voce dev'essere accolta e abbracciata e così ha fatto Roberto con slancio vibrante nell'intraprendere la sua strada creativa, dimostrando un virtuosismo davvero autorevole e delle credenziali ad alto livello. In particolare nella sua ricerca dedicata al colore blu, la scrupolosità meticolosa determina un equilibrio compositivo impeccabile. Il blu spiccatamente posto in primo piano e messo potentemente a risalto all'interno della parabola narrativa viene intrecciato in modo armonioso e non risulta mai fuori luogo come collocazione. Roberto è un attento conoscitore delle tecniche strumentali e accogliendo la storia pittorica europea si immette sulle orme di quei maestri di tendenza impressionista dell'arte occidentale, che considerano e concepiscono il colore come medium e strumento indispensabile e fondamentale dell'espressione stilistica e lo utilizzano proprio per dare un plus valore importante ai loro scenari visionari. Da Matisse passando per Munch e per Kandinskij si genera una simbolica sintonia elettiva alla quale anche Roberto prende parte nella sua concezione di fondo. L'esuberanza vitale e al contempo la suadente delicata profusione del blu attira da subito lo sguardo e lo convoglia dentro un turbinio magico di pensieri e di sensazioni. Le soluzioni pittoriche proposte appaiono assolutamente convincenti e conquistano da subito il placet di apprezzamento del fruitore. Eleggere il colore blu a vero e proprio codex comunicativo preferenziale significa innescare e alimentare un sistema e un registro linguistico autonomo e compiuto, dotato di una sua peculiare ed esclusiva fonetica, grammatica, sintassi, nonchà© di un lessico che si rende pienamente esaustivo e compenetrante. Per altro, il blu non cancella e non svilisce la composizione d'insieme e non risulta mai esageratamente predominante, ma si struttura e si distribuisce in modo ordinato, composto, garbato, relazionandosi alla perfezione con gli elementi e i componenti e innervando e sviluppando relazioni reciproche con esiti espressivi eccellenti e all'insegna di una magistrale piacevolezza d'insieme".
Dott. Elena Gollini
1- ROBERTO RE: ARTE E VITA TRADOTTE IN PITTURA
Il nucleo e il fulcro della produzione artistica di Roberto Re è la vita in tutte le sue manifestazioni: essere ed esistere, essenza ed esistenza. Ogni quadro profonde un'incontenibile voglia di espressività che bolle e ribolle dentro di lui. Nella scelta mirata e ponderata di percorrere un corso incline all'astrazione cerca di raggiungere e di ottenere una più rilevante emancipazione creativa. Si propone di creare opere facendo un ulteriore passo alternativo di affrancamento e discostandosi dal filone astratto standard per acquisire un modus pingendi assolutamente personalizzato. Ottiene dei risultati ragguardevoli e degli esiti ottimali con soluzioni compositive molto originali, che dimostrano anche la notevole capacità di assemblare, plasmare e accorpare insieme materiali, elementi e componenti insoliti e atipici con abile tecnica e riuscendo a produrre degli accostamenti molto impattanti e convincenti. L'amore e la passione viscerale per il mondo dell'arte in tutte le sue molteplici configurazioni ne animano e ne alimentano e accendono il genio creativo guizzante. La sua evoluzione pittorica nasce da un processo di metamorfosi interna, dal desiderio di costruire qualcosa di concreto e di lasciare una traccia visibile e tangibile del proprio operato. La pittura astratta lo fa sentire finalmente realizzato, soddisfatto e appagato e la ricerca sul colore blu lo compiace totalmente e accresce la sua capacità di dedizione e di concentrazione nello studio sperimentale. Per Re c'è qualcosa al di là del materiale, c'è una sfera spirituale da coltivare e da custodire, che gli consente di vedere e andare oltre l'apparenza e di trasformare la sua pittura in arte che scava e penetra nel profondo. La vita diventa di rimando espressione d'arte nella sua pregevole e preziosa potenzialità . Re trasporta e trasferisce dentro le sue coreografie sceniche il significato di una vita piena, vissuta con coerenza matura, ricca e strabordante di emozioni vive e di riflessioni accorate, che segue una luce che si staglia all'orizzonte e viene sublimata nel bene e nella positività . La speranza e la fiducia che lo sostengono trasformano tutto quanto in magici cristalli d'amore, di fede, di generosità . L'uomo-artista saggio e lungimirante si lascia condurre e accompagnare dall'azione delle memoria e dell'esperienza, che risiedono nel suo intimo e nel suo cuore. L'excursus creativo di Re corrisponde ad un approccio emotivo forte e deciso e ad un approdo emozionale altrettanto incisivo, che viene assorbito e filtrato nel tripudio della materia e del colore.
Dott. Elena Gollini
2- ROBERTO RE: UNA PITTURA DI ATTRAZIONE PROROMPENTE
"àˆ davvero un'attrazione prorompente, che muove l'anima e fa vibrare le corde del cuore, quella che si prova osservando con attenzione le opere realizzate da Roberto Re dedicate allo studio sperimentale sul colore blu, unitamente ad un trasporto emozionale autentico, che trasforma tutto quanto in poesia e riflette il pathos incalzante da cui scaturisce la potente vena di ispirazione che lo guida e lo sorregge". La Dott.ssa Elena Gollini così descrive la filosofia pittorica di Re, che si canalizza e di indirizza nel multiforme bacino dell'Informalismo Astratto. E ancora la Dott.ssa Gollini tiene a precisare: "L'apporto della materia pittorica densamente pregnante e corposa crea una sorta di magma visionario, che si accumula sulla superficie e sul supporto e produce un articolato costrutto compositivo modellato, modulato e plasmato attraverso la magia del gesto e dell'atto, l'azione esecutiva robusta e vigorosa, che consente al colore di avere il giusto risalto e di dare a sua volta valore all'orchestrazione alchemica d'insieme. Le emozioni esplodono dentro Roberto nella consapevolezza della sua crescita artistica e del proprio essere uomo-artista di ampie vedute e di profondo spessore. La voglia propulsiva e sferzante che aumenta e si rafforza dentro di lui, gli consente di attivare delle fasi di sviluppo evolutivo ininterrotte e di ottenere una qualificante crescita pittorica. Nel tempo il suo intenso linguaggio poetico di espressione semantica ha subito delle metamorfosi e delle trasformazioni, frutto di un perfezionamento e di un affinamento nella lavorazione. Roberto si può definire senza dubbio un vero homus faber dell'arte, un creatore alla continua ricerca di quei canali comunicativi che possono sprigionare e propagare emozioni e sentimenti. Tuttavia in Roberto l'arte non si ferma alla sola funzione strumentale della carica esplosiva che ha dentro di sà© e a trasmettere un afflato emozionale-passionale, ma si rende portavoce di messaggi e di contenuti di elevato sentire umano da diffondere e da condividere insieme allo spettatore". Come proclamava Guillaume Apollinaire "una confusione emozionale-passionale quasi istintiva che protende a consacrare la purezza che in lui è vitale e con la quale spontaneamente stabilisce un rapporto dove l'arte viene umanizzata, ma lascia sacra la personalità ". E ancora citando il filosofo nichilista Eraclito "dalla discordia nasce l'armonia più bella, è nel mutamento che le cose trovano quiete". Accogliendo e facendo suoi questi nobili stili di pensiero Re coltiva un'armonia che dapprima celata e nascosta emerge poi gradualmente e appieno e si manifesta in un mutamento incessante del proprio essere, che conduce la sua pittura a una mirabile evoluzione.
Dott. Elena Gollini